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Museo delle Civiltà
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Autori

Rosa Anna Di Lella

Rosa Anna Di Lella è un’antropologa culturale specializzata in studi museali e collezioni nordafricane. Ha collaborato con diverse istituzioni pubbliche e private in progetti di museografia partecipativa. Al Museo delle Civiltà è curatrice delle collezioni dell’ex Museo coloniale di Roma e responsabile dei Servizi Educativi.

Gaia Delpino

Gaia Delpino (PhD) è un’antropologa specializzata in studi africani e in antropologia della contemporaneità. Ha condotto ricerche in Ghana su temi connessi a memoria, a patrimonio culturale, al mondo atlantico, al cosiddetto turismo delle origini e alle attività minerarie. Al Museo delle Civiltà è curatrice delle collezioni di Arti e Culture Africane e di quelle dell’ex Museo Coloniale di Roma. Su entrambe le collezioni promuove processi partecipativi e svolge, segue e valorizza ricerche interdisciplinari volte a studiarne la storia, le provenienze, i significati e le narrazioni. Gaia Delpino partecipa a progetti nazionali e internazionali connessi allo studio, alla conservazione, all’accessibilità e alla diffusione delle collezioni africane del Museo delle Civiltà.

Matteo Lucchetti

Matteo Lucchetti è un curatore, storico dell’arte e scrittore nato nel 1984 a Sarzana e di base a Roma. Attualmente ricopre il ruolo di curatore per le Arti e Culture Contemporanee presso il Museo delle Civiltà di Roma. Dal 2011 cura (con Judith Wielander) Visible, un progetto di ricerca e sostegno per pratiche artistiche socialmente impegnate promosso da Cittadellarte – Fondazione Pistoletto e Fondazione Zegna, ed è guest curator dal 2022 per Pompeii Commitment. Materie Archeologiche, dove sta curando due produzioni di Otobong Nkanga e Marzia Migliora. Ha lavorato come Exhibition and Public Program Curator presso il BAK di Utrecht nel periodo 2016-2018 ed è stato curatore della 16ª Quadriennale di Roma. Tra i suoi progetti curatoriali più recenti: Museo delle Opacità, presso il Museo delle Civiltà di Roma, 2023; Climavore Italy con Cooking Sections, Palazzo delle Esposizioni, Roma, 2021-2023; Marzia Migliora. Lo spettro di Malthus, MA*GA, Gallarate; Sammy Baloji. Other Tales, Lunds Konsthall e Kunsthal Aarhus, 2020.

Victor Fotso Nyie

Victor Fotso Nyie (Cameroon, 1990) è un artista multidisciplinare, vive e lavora a Faenza. Conseguito il Diploma Tecnico Superiore per la progettazione e la prototipazione dei manufatti ceramici presso l’Istituto Tecnico Superiore Tonito Emiliani di Faenza, nel 2017 si è laureato all’Accademia di Belle Arti di Ravenna e ha frequentato il Biennio di Scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna. Fulcro della sua ricerca artistica è la condizione dell’uomo africano contemporaneo, alienato e sofferente a causa di un passato non concluso di asservimento e sfruttamento. Ha partecipato a mostre personali, tra cui: Quella terra tra le mani, Galleria comunale d’Arte di Faenza (2022), Radici aeree, Le Scuole, Pieve di Cento (2022), Memoriae, Off Gallery, Bologna (2022), Resilienza, Museo MAGA, Gallarate (2021), Museo Carlo Zauli, Faenza (2021), Rimembranza, Palazzo Turchi di Bagno, Ferrara (2021). Nel 2022 partecipa al progetto Una Boccata d’Arte. 20 artisti 20 borghi 20 regioni, promosso da Fondazione Elpis, in collaborazione con Galleria Continua. Nello stesso anno ha partecipato alla mostra SEDIMENTS. After Memory curata da SPAZIO GRIOT, con il supporto di GUCCI come main sponsor e altri partner: Museo delle Civiltà, American Academy in Rome, British School at Rome, British Council, Orbita | Spellbound.  

Immaculate Ruemu

Immaculate Ruemu, chef di formazione Michelin, ha lavorato a Londra e a Firenze, prima di arrivare a Milano dove è consulente, creatrice di ricette e Food Editor della rivista digitale All The Pretty Birds di Tamu McPherson, direttore creativo e influencer nel campo della moda. Immaculate Ruemu ama tutto ciò che riguarda il cibo, fondendo cucine di piccole culture locali e prelibatezze amate in tutto il mondo. Nel suo cuore c’è il desiderio di innovare e portare la cucina nigeriana sulla tavola di tutto il mondo, celebrando la sua cultura e la sua autenticità.  

Johanne Affricot

Johanne Affricot è direttrice artistica, curatrice e produttrice culturale. È particolarmente impegnata nella creazione di spazi creativi quali dispositivi di ri-generazione in cui coltivare e disseminare collettivamente strategie e pratiche di immaginazione radicale che abbiano un profondo impatto culturale e sociale. Attualmente è Curator-at-Large presso l’American Academy in Rome ed è la direttrice artistica di SPAZIO GRIOT e GRIOTmag. I suoi progetti recenti includono le personali Studio 1. I Miss You So Much (2023), di Valerie Tameu; Il Mio Filippino. For Those Who Care To See (2023), di Liryc Dela Cruz (Mattatoio, Roma, 2023); il programma pubblico Rifrazioni (Mattatoio, Roma, 2023); la collettiva e il programma pubblico Sediments: After Memory (Mattatoio, Roma, 2022); e il programma pubblico Chef Binta: Riformulare Le Tradizioni (Museo delle Civiltà, Roma, 2022).

Bocar Niang

Oratore, scrittore, performer, musicista e artista visivo, Bocar Niang (Senegal, 1987) proviene da una famiglia di griot —poeti e cantastorie itineranti che preservano e tramandano le tradizioni orali delle comunità di alcune zone dell’Africa, mettendo in contatto le persone con le proprie esperienze. Ha conseguito un Master in Arti e Cultura presso l’Università Cheikh Anta Diop di Dakar e l’École Nationale Supérieure d’Arts de Paris-Cergy. Fondatore del Musée Griot in Senegal e delle sue sedi in Francia, è anche direttore artistico del Festival Tamba Jeunes Talents in Senegal dal 2008 e del Festival Nekkalante in Francia dal 2018. Il suo lavoro multidisciplinare —che combina oralità, installazione, scrittura, scultura, film, video e musica— si basa sulla raccolta di storie ed eventi, che poi traduce in performance orali, registrazioni sonore, testi o installazioni scultoree. I suoi lavori sono stati presentati, tra gli altri, al Centre Pompidou, al Palais de Tokyo, alla Fondation Ricard, alla Biennale di Dakar, alla Biennale di Cenon, a Ygrec-Ensapc, ai Laboratoires d’Aubervillers e al Musée Théodore Monod di Dakar. 

Wissal Houbabi

Wissal Houbabi (Marocco, 1994) è artista, scrittrice e attivista. Si muove su vari ambiti, dalla ricerca sul femminismo hip hop alla scrittura di racconti che esplorano la condizione della cultura diasporica. È membro fondatore del collettivo artistico ZufZone con base a Trieste e autrice di Manifesto per l’antisessismo del rap italiano. Collabora con VICE – Noisey, Jacobin e Agenzia X e scrive per Future (effequ). Ha realizzato workshop, percorsi, progetti di poesia con varie istituzioni culturali e artistiche —IUAV, Goethe-Institut, Museo delle Civiltà e Mudec, tra le altre. I suoi lavori più recenti includono: Offesissima presso Ar/ge Kunst Bolzano; Spore – tenerezza radicale presso Le Serre a Bologna; ph0n0museum. rome presso il Museo delle Civiltà, realizzato con Ismael “Astri” Lo e Toi Giordani durante la residenza Care in a World We Share with Others/Caring in a Precarious World, organizzata nell’ambito del progetto europeo Taking Care – Ethnographic and World Cultures Museums as Spaces of Care nel 2022.  

Cooking Sections

Cooking Sections è il duo artistico formato a Londra nel 2013 da Daniel Fernández Pascual e Alon Schwabe. La loro pratica comprende installazioni, performance e video site-responsive, e utilizza il cibo come lente e strumento per osservare i paesaggi in trasformazione, esplorando quindi la sovrapposizione dei confini tra arte, architettura, ecologia e geopolitica. Dal 2015 hanno lavorato a diverse iterazioni del progetto a lungo termine CLIMAVORE. Le loro opere sono state esposte alla 58a Biennale di Venezia, alla Biennale di Shanghai, al la Biennale d’Arte di Sharjah, a Performa17, a Manifesta12, alla Tate Britain, alla Serpentine Galleries e all’ HKW –tra gli altri. Hanno pubblicato tre libri: The Empire Remains Shop (2018), Salmon: A Red Herring (2020), and Offsetted (2022).  

Justin Randolph Thompson

Justin Randolph Thompson (Stati Uniti, 1979) è un new media artist, facilitatore culturale ed educatore, che vive tra l’Italia e gli Stati Uniti dal 1999. Thompson è cofondatore e direttore di Black History Month Florence, una multiforme esplorazione delle culture afrodiscendenti nel contesto italiano fondata nel 2016. Thompson ha ricevuto una borsa di ricerca dall’Italian Council, il Louise Comfort Tiffany Award, il Franklin Furnace Fund Award, la Visual Artist Grant della Fundacion Marcelino Botin, due Foundation for Contemporary Arts Emergency Grants, una Jerome Fellowship del Franconia Sculpture Park e una Emerging Artist Fellowship del Socrates Sculpture Park. Il suo lavoro è stato esposto a livello internazionale presso il Whitney Museum of American Art e il Centro Botin e fa parte delle collezioni di The Studio Museum in Harlem e del Museo MADRE. La sua vita e il suo lavoro cercano di approfondire le discussioni sulla stratificazione socio-culturale e l’organizzazione gerarchica, impiegando comunità temporanee e fugaci come monumenti e promuovendo progetti che collegano il discorso accademico, l’attivismo sociale e le strategie di networking fai-da-te in raduni annuali e biennali, condivisione e gesti di collettività. 

Dudù Kouaté

Dudù Kouate – percussionista, musicista e mediatore culturale– nasce in Senegal da famiglia di Griot, cantori incaricati di portare avanti le storie del loro popolo, conservatori della tradizione culturale e musicale africana. Musicista polistrumentista, interpreta la tradizione in chiave moderna e multiculturale. Vive a Bergamo dove insegna percussioni africane e tiene seminari sulla storia degli strumenti tradizionali africani cercando di tracciare i confini territoriali delle popolazioni. Parte della sua pratica è anche l’incontro con le scuole tramite interventi di divulgazione della tradizione culturale africana attraverso racconti di fiabe musicate ed esperienze musicali trasversali. Musicista versatile ed eclettico, conduce una ricerca costante sul suono (sound of elements) per esperienze sempre nuove nel mondo della musica. 

Adelita Husni-Bey

Adelita Husni-Bey (Italia, 1985) è un’artista ed esperta di pedagogia interessata a temi che vanno dall’anarco-collettivismo al teatro, dal diritto agli studi sullo sviluppo urbano. Organizza workshop, produce pubblicazioni e cura trasmissioni radiofoniche, archivi e mostre, utilizzando modelli pedagogici non competitivi attraverso l’arte contemporanea. Il suo lavoro in vari contesti con attivisti, architetti, avvocati, scolari, poeti, attori, urbanisti, fisioterapisti, atleti, insegnanti e studenti si concentra sulla decostruzione della complessità del concetto di collettività. Il suo lavoro ha fatto parte del padiglione italiano della 57a Biennale di Venezia, Venezia, 2017. Le sue mostre personali più recenti sono These Conditions, 2022, Brooklyn Army Terminal, New York, per il programma di borse di studio del Vera List Center, con un progetto incentrato sui cambiamenti radicali nelle relazioni sociali provocati dalle risposte alle pandemie passate e attuali e Maktspill, Kunsthall Bergen, 2020. Ha partecipato a Trainings for the Not Yet, BAK, Utrecht, 2020, Being: New Photography 2018, Museum of Modern Art, New York, 2018; Dreamlands, Whitney Museum of American Art, New York, 2016; The Eighth Climate, 11th Gwangju Biennale, 2015; Really Useful Knowledge, Museo Reina Sofia, Madrid, 2014.  

Gala Porras-Kim

Gala Porras-Kim (Colombia, 1984) interroga i processi e l’etica della conservazione museale e, più in generale, le collezioni e le istituzioni all’interno delle quali sono ospitati e conservati i manufatti contestati. Nella sua pratica artistica e nella sua ricerca, l’artista è interessata alle politiche adottate dai musei nel momento contemporaneo e al modo in cui essi negoziano con un passato problematico. Inoltre, scopre e propone tattiche innovative attraverso le quali gli artefatti possono essere liberati e uscire dalle vetrine dei musei, dagli archivi e dai depositi. Le sue mostre personali più recenti si sono tenute al Museum of Contemporary Art Denver (2024); Pitzer College Art Galleries (2024); National Museum of Modern and Contemporary Art, Seoul (2023); Leeum Museum of Art, Seoul (2023); Fowler Museum, Los Angeles (2023); Centro Andaluz de Arte Contemporáneo, Siviglia (2023); Museo Universitario de Arte Contemporáneo, Città del Messico (2023); Gasworks, Londra (2022); Amant, Brooklyn (2022); Museum of Contemporary Art, Los Angeles (2019). 

Eric Otieno Sumba

Eric Otieno Sumba è uno scrittore, editore e ricercatore indipendente con una formazione in teoria sociale, economia politica, studi postcoloniali e critica d’arte. Attualmente è redattore presso la Haus der Kulturen der Welt (HKW) di Berlino. Tra i progetti editoriali più recenti troviamo Forgive Us Our Trespasses Reader (2024) e Ballet of the Masses Magazine (2024) (HKW e Archive Books). Tra i progetti curatoriali recenti invece: la mostra e il programma pubblico Riverberi/Reverberations (2024) con SPAZIO GRIOT al Mattatoio di Roma, con la partecipazione, tra gli altri, di Candice Breitz, Ligia Lewis e Monica de Miranda. I suoi scritti sono stati pubblicati, tra gli altri, su Contemporary And; Africa is a Country; Lolwe; The Guardian; Griotmag; Frieze; Sleek; Nataal; Monopol; Texte zur Kunst e Camera Austria.

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Contradizioni® è un progetto del Museo delle Civiltà © 2023. Un progetto sostenuto e co-finanziato dal Segretariato Generale – Servizio III del Ministero della Cultura. Tutte le immagini sono utilizzate su concessione di MiC-Ministero della Cultura. È vietata la duplicazione o riproduzione con qualsiasi mezzo.

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